Recensione Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS
Recensione Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS , testo e foto by
Juza. Pubblicato il 26 Giugno 2025; 10 risposte, 6550 visite.
Il 70-200 f/2.8 è una focale classica, terzo obiettivo della serie f/2.8 composta da zoom grandangolare/zoom standard/zoom tele, e combina una buona versatilità con la luminosità costante f/2.8. Il Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport, annunciato nel 2023, promette di offrire un'eccellente alternativa alle proposte Sony (su E-Mount) e Panasonic (su L-Mount), abbinata a un prezzo competitivo. L'ho testato sui 42 megapixel della Sony A7r III e sulla Sigma FP L da 60MP: vi racconto la mia esperienza!

Costruzione e funzionalità
Il Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS S fa parte della serie "Sport" di Sigma, sostanzialmente sullo stesso livello della serie "Art" ma dedicata ad ottiche con vocazione più sportiva o naturalistica. Come ci si può aspettare, la qualità costruttiva è ai massimi livelli; è robusto e tropicalizzato.
Le dimensioni sono pressochè identiche per tutti i 70-200 f/2.8 sul mercato, con 20 centimetri di lunghezza; fa eccezione solo il Canon RF 70-200mm f/2.8 L IS USM (versione "non-Z") che adotta l'insolita scelta dello zoom esterno, ottenendo così dimensioni compattissime alla focale più corta.
Dove il Sigma pecca un po' è sul peso; con 1345 grammi è un po' più pesante rispetto al Sony (1045 g) e a titolo di curiosità anche dei Canon che sono attorno ai 1100g. Tamron al momento non offre nessun concorrente diretto, quindi per chi utilizza il sistema E-Mount sostanzialmente la scelta è tra Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS S e Sony FE 70-200mm f/2.8 GM OSS II.
In casa L-Mount invece la scelta è tra il Sigma e il Panasonic Lumix S PRO 70-200mm f/2.8 OIS; quest'ultimo però è decisamente più costoso e il peso supera addirittura il chilo e mezzo.

Sony A7r III, Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport a 97mm, 1/3200 f/2.8, ISO 400, mano libera.
Tornando al nostro Sigma 70-200, sul lato dell'obiettivo abbiamo un'ampia dotazione di pulsanti e selettori tipica delle ottiche professionali; si parte dal selettore AF/MF, seguito poi dal limitatore di messa a fuoco, che permette di scegliere una gamma di distanza tra la minima distanza di fuoco e 3 metri, oppure 3 metri - infinito o ancora l'intera gamma. La minima distanza di fuoco va da 65 centrimetri a 70mm fino a 1 metro a 200mm, il che permette di avere un discreto rapporto macro di 1:5.
Abbiamo poi un selettore per lo stabilizzatore, con tanto di "modalità 2" dedicata al panning, e un selettore per funzionalità personalizzate, oltre a tre pulsanti personalizzabili posti sul barilotto dell'obiettivo (le funzionalità che si possono assegnare a questi ultimi dipendono dalla fotocamera).
A seguire, troviamo una ghiera fisica per i diaframmi (con pulsante "de-click"), e subito dopo la ghiera di messa a fuoco, nel posto dove solitamente troveremmo la ghiera zoom: quest'ultima è invece posta nella parte frontale, probabilmente per una questione di progettazione della formula ottica. E' una soluzione che obbliga a spostare la mano un po' più avanti di quanto normalmente si farebbe per agire sullo zoom, e richiede un po' di tempo per abituarsi a questo insolito posizionamento.
Infine, in dotazione all'obiettivo troviamo un ampio paraluce - utile sia per ridurre i riflessi che per proteggere la lente frontale - e il collare per treppiede, che aiuta a bilanciare l'ottica quando non si scatta a mano libera. Per chi pensa di non usarlo mai, è possibile rimuovere il piedino, riducendo un po' peso e ingombro.

Sigma FP L, Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport a 200mm, 30 sec f/8.0, ISO 100, treppiede. Il 70-200 permette di spaziare tra vari generi, passando dal ritratto al paesaggio.
L'autofocus, tramite motore lineare, è velocissimo e silenzioso come ci si può aspettare da un'ottica di questo tipo; il motore autofocus viene utilizzato anche per la messa a fuoco manuale, che è di tipo focus by wire.
La versione L-Mount (ma non quella Sony) è anche compatibile con i moltiplicatori, che permettono di trasformarlo in un 105-280mm f/4 o in un 140-400mm f/5.6, focali che lo rendono utile per fotografia naturalistica occasionale, mentre chi si dedica principalmente all'ambito naturalistico preferirà ottiche dedicata come il 100-400, il 60-600 o il 150-600 (quest'ultimo si trova in una fascia di prezzo simile al 70-200 2.8).
Qualità d'immagine
Ho testato il Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport sul sensore da 60 megapixel della Sigma FP L, scattando alle focali principali (70mm, 135mm e 200mm) e ai due diaframmi che considero più significativi su un'ottica del genere: a tutta apertura, importante quando si scatta in poca luce o quando si vuole creare il massimo stacco tra soggetto sfondo, e f/8, diaframma da usare dove serve una buona profondità di campo (es. dettagli del paesaggio), dato che offre un'ottima combinazione tra profondità di campo e nitidezza (da f/16 in poi sui sensori big megapixel si comincia a notare la perdita dovuta alla diffrazione, e sul sensore 60MP della FP L c'è già un po' di diffrazione anche a f/11). Vediamo come sempre i ritagli al 100% dal file RAW; cominciamo dalla resa a 70mm.

La qualità d'immagine è molto uniforme su tutto il fotogramma, senza differenze percettibili tra centro e angoli. A f/2.8 la nitidezza è medio-buona (ricordiamoci sempre che siamo su 60MP, un sensore che porta veramente all'estremo le lenti!), mentre chiudendo il diaframma diventa perfetta, risolvendo in modo impeccabile ogni pixel del sensore.
Proseguiamo con la focale 135mm:
Alla focale intermedia, il centro è buono già a f/2.8, e diventa perfetto a f/8; gli angoli invece non sono molto nitidi a tutta apertura, ma anche loro diventano ottimi a diaframmi più chiusi.
Per concludere, vediamo la resa a 200mm:
A 200mm, abbiamo centro buono a f/2.8 e perfetto a f/8; chiudere il diaframma porta un chiaro miglioramento di contrasto e nitidezza. Gli angoli non brillano per nitidezza, pur essendo comunque accettabili, e non ci sono visibili miglioramenti passando da f/2.8 a f/8.
Come già sottolineato, è importante ricordare che il test è stato fatto su 60 megapixel, una risoluzione veramente estrema. Anche una combinazione di focale e diaframma (f/2.8) che mostra un po' di limiti su 60 megapixel è invece ottima su 24 megapixel, come possiamo vedere nel confronto seguente:

In conclusione, se utilizzate una fotocamera da 24 MP la resa sarà ottima a tutte le focali e diaframmi; attorno 40 MP (es. A7r III) la resa sarà buona, e a 60MP si noterà qualche limite a tutta apertura, mentre a diaframmi chiusi si avrà di nuovo nitidezza ottimale.
Sul campo
I 70-200 f/2.8 sono obiettivi particolarmente amati dalla maggior parte dei fotografi: io probabilmente sono tra i pochi che non sono mai stati molto attratti da questa focale, trovandolo troppo corto per la fotografia naturalistica e preferendo focali fisse e luminosissime per i ritratti.
Questo test del Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport mi ha fatto un po' ricredere: in primis, ho apprezzato l'enorme versatilità data da un 70-200 rispetto ai fissi che solitamente utilizzo per i ritratti. Certamente non ha la resa "pittorica" di un 85 f/1.2 o altri superluminosi, ma lo stacco tra i piani dato dal diaframma f/2.8 è comunque buono e in alcuni casi la maggiore profondità di campo diventa un fattore positivo, permettendo di avere a fuoco meglio il soggetto e di contestualizzarlo un po' di più.
Avere a disposizione tutta la gamma di focali da 70 a 200mm fa una differenza notevole: nello shooting con Miriam, ho potuto sperimentare rapidamente inquadrature completamente diverse, aumentando notevolmente le possibilità creative e ottenendo foto che altrimenti avrebbero richiesto di avvicinarsi e allontanarsi in continuazione dal soggetto, in mancanza di uno zoom.

Sony A7r III, Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport a 149mm, 1/3200 f/2.8, ISO 400, mano libera.

Sony A7r III, Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport a 76mm, 1/1250 f/2.8, ISO 400, mano libera.
Come già evidenziato nella descrizione dell'obiettivo, la ghiera zoom in posizione frontale è una scelta insolita e un po' scomoda su una focale lunga, costringendo a spostare la mano più in avanti di quanto si fa solitamente per gestire lo zoom; non è comunque un problema insormontabile e dopo un po' ci si abitua. L'autofocus è sempre stato veloce e preciso, in abbinamento all'ottimo riconoscimento dell'occhio di Sony.
Oltre a scattare con la A7r III, ho avuto a disposizione anche una copia L-Mount dell'obiettivo che ho utilizzato sulla Sigma FP L da 60 megapixel, principalmente per testarlo all'estremo in studio; ho comunque provato questa combinazione anche sul campo per fotografare dettagli del paesaggio. A Cremona sono salito sul Torrazzo, che con i suoi 112 metri è uno dei campanili più alti d'Italia e permette di vedere l'intera città dall'alto.
In questo caso, ho lavorato a diaframma f/8 che permette di avere una buona profondità di campo e ottenere la massima qualità d'immagine possibile dall'obiettivo; il risultato è una qualità d'immagine "da medio formato", con una quantità di dettaglio immensa.

Sigma FP L, Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport a 126mm, 1/1250 f/8.0, ISO 400, mano libera.
Di seguito, potete vedere un ritaglio al 100%, pari all'ingrandimento che si avrebbe osservando una stampa grande come una parete:
Anche in questo ambito, il 70-200 permette di portare a casa i risultati che ci si aspetta da una lente professionale. Ho sperimentato l'uso paesaggistico anche a Torrechiara, per fotografare uno dei più bei castelli del parmense: l'utilizzo di focali lunghe ha permesso di sfruttare punti di ripresa che sarebbero stati proibitivi con un grandangolo. In apertura dell'articolo avete visto uno degli scatti più classici del castello, ripreso dalla collina di fronte; un altro bel punto di ripresa è dall'alto, dalla strada di Goiano e anche questo richiede una focale tra i 200 e i 300mm.

Sigma FP L, Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport a 200mm, 25 sec f/8.0, ISO 100, treppiede. L'ottima nitidezza a f/8, abbinata ai 60 megapixel della FP L, ha anche permesso un sostanzioso ritaglio mantenendo ancora 32 nitidissimi megapixel.
Infine, altri ambiti in cui è possibile sfruttare questo obiettivo sono certamente gli eventi e i matrimoni, dove la gamma di focali abbinata al diaframma f/2.8 permette di avere versatilità, stacco tra i piani e tempi di scatto veloci.
Conclusione Il Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport è un obiettivo che vedo particolarmente votato alla fotografia di sport ed eventi, ma in tanti lo utilizzeranno anche in ambito ritrattistico, e devo dire che mi ha positivamente sorpreso: la versatilità e piacevolezza d'uso sono state oltre le aspettative. Inoltre, nulla vieta di utilizzarlo anche in altri ambiti, come dettagli nella fotografia paesaggistica, dove grazie all'utilizzo di diaframmi chiusi dà il meglio di sè anche su sensori ad altissima risoluzione.
La qualità d'immagine, pur non essendo perfetta come quella dei fissi, è comunque molto buona, specialmente se utilizzate sensori da 24 o 40-45 MP; i 60 megapixel sono veramente estremi e mostrano qualche limite in più.
Se consideriamo anche il prezzo (attualmente attorno ai 1700 euro, ma nei periodi di cashback lo si può portare a casa addirittura attorno ai 1500), abbiamo quindi un ottimo 70-200 f/2.8 a una cifra di circa 500 euro più bassa rispetto al Sony: se amate queste focali, è certamente un obiettivo che vi consiglio.
Il Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport è disponibile presso i rivenditori autorizzati
Sigma Italia - Mtrading.

Sony A7r III, Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sport a 102mm, 1/2500 f/2.8, ISO 400, mano libera. Risposte e commenti
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| inviato il 26 Giugno 2025 ore 9:06
Innamorato degli scatti con l'automobile, soprattutto la prima |
| inviato il 26 Giugno 2025 ore 9:48
Bellissimi scatti con Miriam, sarebbe bello vedere un confronto con la versione di Sony. Ottima recensione, come sempre |
| inviato il 26 Giugno 2025 ore 9:55
È una focale classica che con l'avvento delle nuove generazioni più versatili e luminose (vedi 35-150) ha perso molto appeal per la ritrattistica e eventi, e come dice giustamente Juza è spesso corto per sport e naturalistica. E questo spiega anche perché Tamron non partecipi alla corsa. |
| inviato il 26 Giugno 2025 ore 16:43
Non sono un pixel peeper , ma sinceramente mi aspettavo di più come nitidezza (per quanto poi mi sembra che "sul campo" non ci siano problemi) |
| inviato il 26 Giugno 2025 ore 16:58
Lo vedo più interessante per L-mount; su Sony è limitante per la raffica e l'uso con i TC. |
| inviato il 26 Giugno 2025 ore 21:44
Io l'ho provato, anche io su a7r3 diverso tempo fa. L'autofocus va molto bene, ed anche la definizione è ottima. Non mi piacciono il paraluce, e la ghiera zoom in fondo. Visto che sei in contatto con Sigma, senti se tirano fuori un 20-45 f/2.8 dn ? |
| inviato il 27 Giugno 2025 ore 11:01
Emanuele, occhio che mentre scattavate vi han fregato la targa della macchina! |
| inviato il 27 Giugno 2025 ore 18:48
Che petardo che è questa modella! |
| inviato il 28 Giugno 2025 ore 12:00
Tamron ha il 70-180 f/2.8, che perdendo solo quei 20 mm ha un corpo molto più compatto e leggero, tanto da non avere l'anello treppiede. Oltretutto zoomando il barilotto si estende davvero di poco. Sarei molto curioso di vedere una tua recensione di questo. |
| inviato il 29 Giugno 2025 ore 0:47
L'autofocus del 70-180 nonn è paragonabile a questo. |